Ti racconto “Donna”

Questo pezzo parte fin da principio con il suo ritornello; come una classica storia passionale, in cui il principio fulminante finisce per bruciare il tutto. Questo è un copione che si segue a volte sapendo bene di un inesorabile fine non piacevole, quando per affetto ci si imbarca ugualmente in una relazione impossibile. “E non mi resta che vivere di te, anche se poi potrebbe farci male, e non mi restano sogni se tu vai, siamo solo cuori senza WiFi…”

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Ti racconto “Hänsel e Gretel”

HeG è un brano che lavora per immagini “Ti lascerò andare via perché è giusto così e fisserò da lontano la tua scia, come un mero spettatore, io fango tu razzo a motore più in alto, sempre più su”. Che lavora di ricordi che sfumano negli anni “come una scheggia di ghiaccio sotto pelle”. Che quando il tempo passa di chi sia stata la colpa importa poco “Ti lascerò andare via e le tue spalle le ricorderò bene e vestirò la tua bugia con le mie scarpe”

Dal 9 Agosto su Spotify, Apple Music, Youtube etc etc

Ti racconto “Dove si va?”

Una storia d’amore vista con la metafora di un viaggio in auto. In cui il viaggio (la vita insieme) è più importante della meta stessa. E ‘sentire il tuo respiro sul lato passeggero’ è la cosa più importante ‘perché infondo non importa dove si va’. L’atmosfera rock un pizzico elettronica, a tratti notturna ‘e seguire con un dito i tetti delle case, i tralicci di corrente, i volti della gente che si incontrano per caso…’. Questa è Dove si va? un brano un po lo-fi che sa di vita,sogni e asfalto.

Dal 9 Agosto su Spotify, Apple Music, Youtube etc etc

Domenica 9 Agosto esce Spore!

Tra 5 giorni online su Spotify, Youtube, Apple Music etc etc.

Qualcuno di voi già lo conosce in parte, questo EP come il precedente si compone di 5 brani:

  1. Dove si va?
  2. Hänsel e Gretel
  3. Donna
  4. Anima nera
  5. Le ali di Icaro

Da oggi per i prossimi 5 giorni vi racconterò in due righe questi 5 pezzi.

La potenza del dettaglio

A metà strada tra il ready-made di Duchamp e il “Non del tutto astratto” si annida parte del mio mondo di concepire la fotografia. Come dico spesso la mia idea di arte si trova quasi sempre nel dettaglio.

Il dettaglio, spesso non considerato, può essere la base per le costruzioni più mirabolanti e inaspettate e, in qualunque caso, risulta essere pura ispirazione. Basta un cambio di colori, di luci, di prospettiva… e subito si può ottenere il messaggio tanto cercato

Mettendo tutto in esempi pratici su due grafiche create in questi giorni:

Nella prima immagine il dettaglio di un bancale o pallet che dir si voglia con un orma di scarpa, nella seconda Babel, opera derivata

Nella prima immagine un dettaglio di vernice scrostata, nella seconda l’opera che ne deriva e cioè Dark matter

Secondo Step: Il significato

Ok. Tutto interessante o meno direte; prendo della roba la fotografo la modifico e via bellissime chiazze di colore e morta lì! Ma è proprio qui che nasce l’inghippo. L’inghippo è il significato, un’opera per essere tale deve avere un significato viceversa è inutile farla! Per inciso: Anche l’assenza di significato è un messaggio a tutti gli effetti se contestualizzato.

Uno scarabocchio potrebbe avere più senso e profondità di un dipinto realista ad olio e questo è un punto focale del mio pensiero

Babel rappresenta l’ascesa dell’uomo sulla natura, ho operato sulla foto di modo che sembrasse una scalinata di assi inchiodate. I chiodi si vedono ancora molto bene e rappresentano la Natura “inchiodata” e trafitta dall’uomo, fatta a pezzi e calpestata (l’orma in cima ne è la prova lampante). Il messaggio crea poi un punto di riflessione e paragone sul, da poco passato,periodo pasquale (l’opera è di quei giorni) rispetto la sofferenza della croce.

Dark matter è come squarciare l’universo e vedere al di la le leggi che lo governano, quel qualcosa che c’è ma non si vede. La materia oscura che permea l’universo, che c’è ma non si vede… Il burattinaio dietro i fili.

Genesi di SeasonStories

Senza dubbio una delle mie serie che amo maggiormente, la SeasonStories si compone di 4 quadri (uno per stagione) composti in 4 anni differenti tra il 2015 e il 2020.

A tutti gli effetti è stato un lavoro molto lungo

Autumn Story (SEANSONSTORIES #1) : Castagno in autunno

Nasce da un ricordo d’infanzia, in prima e seconda elementare, nel giardino della mia scuola c’era un enorme castagno e noi piccoletti facevamo a gara a chi raccoglieva le castagne più belle o strambe. L’Autunno mi riporta spesso quei ricordi d’infanzia…e ho cercato di rappresentarli in Autumn Story. Questo quadro che è stato il primo in ordine di tempo, l’ho fatto per cari amici e da ormai svariati anni è appeso in bella mostra nella loro pizzeria, è una cosa che mi fa indubbiamente estremo piacere!

Spring Story (SEANSONSTORIES #2) : Dipladenia in primavera

Per Spring Story ho scelto un rampicante che ha una stagione di fioritura lunghissima ma comincia proprio in primavera. Il colore rosso e la forza della pianta che ispira anche la sua lunghissima fioritura mi ha guidato nella scelta per incarnare l’energia prorompente della primavera; il fatto poi che fosse pure un rampicante cioè una pianta che ”non si arrende davanti a nulla e scala le vette” ha reso definitiva la mia scelta. Terza ma non ultima ragione della scelta, la forma dei fiori che come tante piccole trombe paiono annunciare la carica della natura sull’inverno.

Winter Story (SEANSONSTORIES #3) : Calicanto d’inverno

In una parola: Il Giappone. In questo quadro ho voluto dare un idea di notte invernale, nevosa, fiabesca. Il mio artista nipponico preferito Utagawa Hiroshige è stato di fortissima ispirazione. Ho voluto che fosse notturno e minimale nella tavolozza cromatica come minimale è lo haiku (poesia classica giapponese). A proposito di haiku vi consiglio Matsuo Bashō se volete farvi un idea di un altra delle fonti di ispirazione del quadro.

Sunset (WOC #2)

Ho sempre avuto una forte passione per la cultura e l’arte nipponica, mi è infatti successo anche in altre occasioni di ispirarmi alla stessa, sia precedentemente che successivamente a Winter Story, l’esempio più lampante è Sunset (WAVE ON CANVAS #2) che posto qui in parte e che penso si noti sia un link pesante all’onda di Hokusai (La grande onda di Kanagawa). In questo quadro ho cercato di ribaltare la forza in gioco, mi spiego: mentre nell’opera di Hokusai la forza si muove dall’alto verso il basso: un onda avvolgente in caduta direi in sostanza ‘nella sua parabola discendente’; nella mia Sunset l’idea era quella di immortalare una forza che agisse dal basso verso l’alto, insomma, il principio dell’onda. Il tutto era atto a creare una sorta di continuità immortalando l’origine di un onda tanto famosa.

E dopo questa super divagata torniamo a noi.

Summer Story (SEANSONSTORIES #4) : Ulivo d’estate

Ultimo ma non ultimo Summer Story racchiude nei suoi colori l’estate o almeno il mio modo di vederla. Ingarbugliata come un ulivo ma altrettanto esplosiva e fruttuosa in molti casi.

Spore e Black Rectangle: OPERE GEMELLE

Prologo

Questo articolo sarà un po più lungo dei precedenti (ci vuole poco dato che il 99% degli articoli su questo sito sono solo immagini e/o suoni XD ). Sto lavorando da qualche mese a Spore, un EP che sarà la prosecuzione di Mimema e ho da poco terminato il quadro Black Rectangle che ne è in sostanza la rappresentazione grafica. Di seguito vi illustro i due lavori, per la prima volta quindi analizzerò un mio quadro tanto per spiegare quale significato cerco di trasmettere in quelle che potrebbero essere considerate scarabocchi o macchie di colore insensate..

Spore

Si comporrà di 5 pezzi come il precedente. 5 pezzi per alcuni possono sembrare pochi ma, per quanto mi riguarda, sono il numero perfetto per fare un lavoro completo in cui a ogni brano sia dedicata la giusta attenzione (Il tempo di una doccia citando una cara amica).

Se Mimema è stato a tutti gli effetti il compiersi di uno splendido traguardo, Spore sarà la realizzazione di un sogno nel cassetto poiché sarà una autoproduzione in puro stile punk DIY (DO IT YOURSELF) in cui dalla creazione al mixing al mastering sarà tutto nelle mie mani (speriamo bene!!!). Parlo di sogno che si realizza perché fin da…SEMPRE! Avrei voluto avere il pieno controllo sulla mia produzione; non è mai stato di mio interesse l’etichetta prestigiosa, la Major o il produttore…Quello che mi interessava era il pieno controllo dalla prima nota all’equalizzazione finale di un brano.

Con Mimema ero troppo alle prime armi per caricarmi dei processi di mix e mastering dei brani (non che adesso sia un fenomeno) fortunatamente ho trovato straordinarie persone che a livello puramente artistico hanno lasciato a me tutte le scelte e anche l’ultima parole sulla produzione; non ringrazierò mai abbastanza Giorgio e lo Studio Altrefrequenze. Ed ecco a voi la copertina provvisoria ma quantomai definitiva di Spore:

Cover EP Spore

Riguardo i brani contenuti avrò modo di citarli nei prossimi mesi, l’intero EP sarà registrato e suonato nel mio studiolo casalingo (Home Studio mi pare esagerato) La SALA DI SUGHERO (che in teoria prima o poi verrà foderata di sughero per rispettare il suo nome XD ).

La data di uscita prevista sarà una data molto molto importante per me e spero di poter rispettare tutte le scadenze del progetto senza intoppi per arrivare a pubblicare in tempo, comunque anche per la data ci aggiorneremo!

Black Rectangle

Ed eccoci alla seconda parte dell’articolone, da qualche annetto mi diletto a trasporre musica in pittura e viceversa anche fieramente su Exibart e qui sul mio sito con Kandinsky 2.0. Nata per caso, quest’opera è quella che volente o nolente è la trasposizione grafica di Spore e cioè Black Rectangle. Ed eccola qui sotto:

Black Rectangle

Inutile sarebbe credere o dire che la situazione attuale di quarantena non abbia attecchito un po sullo spirito declinando l’espressione artistica.

I brani che componevano Spore erano già finiti prima dello scoppiare dell’epidemia qui in Italia ma ho potuto notare come la situazione esterna e il conseguente stato d’animo abbia influito su quelle fasi di Mix e Mastering che come detto precedentemente sono basilari e spesse volte se non sempre determinano parte abbondante dell’idea di suono che si vuole esprimere; certo un accordo da maggiore non passerà sicuramente a minore ma vi assicuro che determinate equalizzazioni, riverberi, rumori di fondo e saturazioni contribuiscono ferocemente al senso del brano, è come un’accento o una cadenza in una lingua, l’italiano è sempre italiano, la lingua è sempre la stessa ma accento e cadenza gli danno sfumatura mentre il timbro della voce (l’accordo) quello è e quello resta, minore o maggiore, bemolle o diesis che sia. Quindi ecco, Black Rectangle, il perché e il percome.

Ho voluto usare 3 colori in sostanza, nero,rosso e giallo, che poi sarebbero 4 con il bianco della tela. Volevo creare un quadro molto ‘elementare’, schietto e diretto, senza tanti fronzoli insomma, da qui l’uso dei due soli veri colori in varie sfumature (giallo e rosso). Giallo e rosso perché mi servivano colori vivi, energici, passionali che dessero l’idea di ‘straripare’, di voler uscire dagli argini di lottare tra loro tra il passionale (rosso) e il semi-razionale (giallo); il blu o il verde sarebbero stati una razionalità troppo ‘fredda’ che non assumeva la sfumatura di significato adatto al mio obiettivo. Le linee nere sono confini, i confini a cui siamo limitati ora per via della quarantena in sostanza, sto parlando dei limiti ‘blandi’ il fare la spesa, andare al tabaccaio, al lavoro…le cose che si possono fare ma con tutte le precauzioni del caso, il bianco che in molti tratti separa il colore dai confini è la solitudine, tela ruvida, ‘incolore’, il distanziamento sociale. Se noti ci sono chiazze di tela bianca anche interne alla lotta dei colori, queste sono la solitudine interiore che fa da specchio a quella esteriore, la ripercussione sullo spirito dello stato esteriore delle cose.

Il contorno del quadro è nero e questo da nome all’opera stessa ‘Black Rectangle’ per l’appunto, titolo dedicato e per certi versi preso in prestito dal pittore suprematista russo Kazimir Severinovič Malevič e dalla sua opera massima del 1915 Quadrato Nero. Anni fa ebbi modo di visitare una mostra di questo pittore al GAMeC di Bergamo e mi colpì infinitamente. Nel mio caso la colorazione nera è esterna al quadro, gli fa da cornice, ma al contempo interna in quanto il limite stesso invalicabile diventa attributo del quadro stesso, ne determina il suo spazio che è un luogo finito, il contorno si muove al di fuori della rappresentazione ma ne è interno in quanto come vincolo imprescindibile diventa una legge fisica del micro cosmo dell’opera. La scelta del titolo non è dettata da un accostamento grafico o da giochi di parole, piuttosto ho richiamato il Suprematismo di Malevič permeandolo di un altro significato. Cito Wikipedia: “…la pittura fino a quel momento non fosse stata altro che la rappresentazione estetica della realtà e che invece il fine dell’artista doveva essere quello di ricercare un percorso che conducesse all’essenza dell’arte”.

Questo è il concetto cardine che volevo trasmettere e cioè la ricerca interiore dato il momento, approfittare di questa situazione per curare ciò che abbiamo dentro, per ascoltarci, lontani per il momento dai fronzoli dello shopping o del prossimo viaggio. Nonostante i confini e gli argini imposti, giusti e naturali data la situazione, l’animo è in tumulto, libero nei confini, capace di creare nuove sfumature ripiegando su se stesso.

Allo stesso modo Spore è una ricerca interiore, un EP ruvido fatto di pezzi indie pop/rock. un urlo sporco, vivido e vivo.

Del tutto impossibile è trovare lati positivi in una vicenda che ha portato così tante vittime, forse ci aiuterà a sviluppare noi stessi e un senso di fratellanza tra popoli che mi pare sia oramai indispensabile. Un abbraccio digitale a tutti e sono sicuro che presto ci rialzeremo.

Ecco a voi Mímēma!

Ciao! É uscito su spotify e su tutti i digital store il mio primo album dal titolo Mímēma. Se ti va di dargli un ascolto e darmi un giudizio mi farebbe molto piacere. Se poi qualcosa ti piace davvero condividilo sui tuoi social 🤓 ne sarei la persona più felice del mondo. Attendo tuo giudizio, un abbraccio!